Domande e Risposte (FAQ) su Kalko Tronic

Domande sul funzionamento del Kalko Tronic

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A cosa serve Kalko Tronic?

Kalko Tronic (come l’addolcitore) è nato per salvaguardare caldaia, elettrodomestici e le vs. tubazioni.

Neutralizza il calcare nella sua forma incrostante e riduce i cristalli in una forma più piccola (nanoparticelle) non incrostante ottenendo benefici similari al trattamento degli addolcitori ma senza la manutenzione tipica che hanno.

Ci sono costi di manutenzione per Kalko Tronic?

Kalko Tronic non ha bisogno di manutenzione continua come succede per gli addolcitori (acqua e sale).

Necessita solo di un intervento all’anno al fine di mantenere efficienti le fasce di trattamento.

I costi Kalko Tronic sono fissi e nettamente inferiori a quelli di un equivalente addolcitore.

Per la casa i costi si aggirano intorno a circa 100-120 euro all’anno più iva, qualunque sia il consumo.

I costi di un addolcitore sono circa 130-250 euro all’anno (acqua/sale) proporzionalmente al consumo di acqua: più si consuma più costa.

Addolcitore = non dimenticate anche il lavoro di approvvigionamento del sale e la fatica per il suo carico.

In una palestra, condominio, azienda, il risparmio con Kalko Tronic può essere notevole, anche di svariate migliaia di euro.

Es: condominio 40-50 appartamenti = circa 5-600 euro annuali di manutenzione contro 3-4000 di un addolcitore.

Come faccio a vedere se Kalko Tronic funziona?

L’acqua, dopo Kalko Tronic, prende il nome di “acqua attivata” (rif. effetto Piccardi).

Il funzionamento di Kalko Tronic risulta evidente immediatamente dopo la sua accensione.

Se non funziona si evidenziano incrostazioni calcaree soldie, filtri che tenderanno a incrostarsi in pochi giorni/settimane e in cucina sarà evidente con l’acqua di bollitura.

Un sistema che non sia di laboratorio si può fare bollendo dell’acqua e incentivando la formazione di calcare.

Il precipitato dovrà essere quasi totalmente pulvirulento (effetto di stress dell’acqua) e disperso nell’acqua.

Elettronicamente possiamo diagnosticare un buono o cattivo funzionamento grazie ai controlli sull’applicazione idraulica.

Sui modelli della linea DIGIT ci sono dei display che indicano eventuali anomalie e segnalazioni sia acustiche che visive.

I modelli per la casa (linea Home) dispongono di spie per la diagnosi di guasto elettronico.

I sistemi Kalko Tronic sono molto affidabili: l’elettronica è solida e molte macchine hanno raggiunto i 20 anni di età, la parte idraulica, se correttamente assistita, è ben protetta da isolante termico.

Salvo danni provocati accidentalmente Kalko Tronic può lavorare senza inconvenienti per molto tempo.

I centri assistenza potranno darvi il supporto necessario di cui avete bisogno.

In campo industriale la verifica di uno scambiatore si esegue facilmente ed è facile testare la rapidità di riscaldamento di un bollitore.

L’applicazione di manometri di pressione agli scambiatori a piastre può far verificare lo stato di funzionamento immediato.

Alcuni scambiatori hanno aumentato la loro vita utile anche di oltre 5-10 volte risparmiando molto in manutenzioni e consumi di combustibile.

All’atto pratico stiamo studiando e utilizzando delle strumentazioni portatili per la misura dei campi elettrici.

Queste ci possono dare un riscontro sull’effettivo lavoro di Kalko Tronic prima e dopo il trattamento.

Condominio e poco spazio per l’addolcitore.Posso montare un Kalko Tronic?

Nel 90% dei casi Kalko Tronic può essere montato soprattutto in virtù dell’assenza di uno scarico e dei ridotti ingombri.

E’ stato installato addirittura nelle zone di passaggio dei Box o nei corridoi delle Cantine rimanendo a parete per la parte elettronica e sfruttando le tubazioni esistenti senza modifiche idrauliche, impensabile per un impianto chimico.

Oppure in soffitte anguste o dietro a porte di accesso locali o addirittura a soffitto.

Abbiamo decine di immagini di impianti installati con successo in poco spazio.

Dopo il Kalko Tronic, l’acqua ha l’effetto “liscia”?

L’acqua rimane dura chimicamente parlando.

Il calcare subisce un cambiamento morfologico creando germi di dimensione molto più piccole di quelle del calcare.

Kalko Tronic permette quindi di avere una minor “ruvidezza”, quindi più confort.

Si può dire che l’effetto “liscio” sia presente, se pur in maniera meno evidente rispetto all’addolcitore.

Ho un albergo con ristorante: KT per lavastoviglie e macchina da caffè.

Lavastoviglie e Macchine da caffè per Ristoranti e Bar possono beneficiare dell’azione di Kalko Tronic?

Certamente.

Lavastoviglie e macchine da caffè lavorano a temperature che sono ai limiti di Kalko Tronic (circa 80°C) ma la sua azione allungherà la vita utile di queste costose macchine.

Si consiglia di visionare la sezione ristorazione

 

Kalko Tronic e’ anche un battericida? L’acqua e’ piu’ sicura?

Battericida no, si, in realtà lo è in parte.

I nostri studi indicano che questo trattamento aiuta molto contro i batteri ma non è una lampada UV. batterio legionella

Nelle nostre ricerche contro la Legionella abbiamo constatato che la crescita delle colonie avveniva in modo anomalo e ridotto rispetto al normale.
Infatti le analisi dovevano essere eseguite più volte perchè i batteri avevano problemi nella loro crescita in vitro.
Kalko Tronic dimostrava di influenzare attivamente la crescita delle colonie.
Puoi approfondire a questo link: KalkoTronic e la legionella

Ma già nel lontano 1995-96 Kalko Tronic primi studi aveva fatto intuire il suo benefico effetto durante un trattamento per il “LATTE”.

Le nostre prove ci danno grande sicurezza

Molto recentemente, grazie alla collaborazione con i laboratori esterni di analisi di cui ci avvaliamo, abbiamo riscontrato un abbattimento fino al 75% dei batteri attivi e coliformi.

L’inquinamento batterico era presente in un’acqua di pozzo molto inquinata con prelievi prima a dopo il trattamento Kalko Tronic.

Non è un debatterizzatore: può essere considerata però una funzione accessoria utile, un grande vantaggio per il cliente che può usare l’acqua con maggiore sicurezza.

Se avete già una lampada UV, consigliamo l’uso di Kalko Tronic dopo di essa poichè, se qualcosa non funziona nella vostra lampada, Kalko Tronic può aiutarvi nel mantenere basso l’inquinamento batterico.

Ulteriori studi in questo campo sono attualmente in atto.

Kalko Tronic riduce la durezza? a quanto arriva dopo l’installazione?

La DUREZZA E’ UGUALE.

Kalko Tronic evita che il calcare crei incrostazioni: lo neutralizza..

Tramite un’ispezione dei cristalli di calcio con un semplice microscopio si può verificare la diversa struttura cristallina.

 

Questo sistema funziona davvero? Il mio idraulico dice di no.

Kalko Tronic è sul mercato da molti anni, ha centinaia di clienti soddisfatti ma soprattutto certificazioni di laboratori esterni che ne fa una garanzia per chi acquista.

L’efficacia del sistema fisico è riconosciuta da molti trattati e alcuni fisici lo hanno studiato, tra questi lo scienziato Giorgio Piccardi tra gli anni 50 e inizio anni ’70.

Interessante il trattato del fisico Piermaria Boria che ha tenuto un importante convegno nel 2006 sulla questione.

Pier Maria Boria – Trattato sistemi fisici = affronta principalmente il campo dei sistemi magnetici ed elettromagnetici ma il fulcro della ricerca è stato quello di dimostrare perchè funzionano i sistemi fisici, vogliamo aggiungere, sempre se correttamente installati ed utilizzati, che è fondamentale.

I prodotti Kalko Tronic non sono magnetici.

Impiegano particolari campi elettrici che permettono di avere risultati cercati e più duraturi nel tempo (la cosiddetta “memoria dell’acqua”).

Il funzionamento di Kalko Tronic è stato verificato e certificato da aziende i cui chimici sono iscritti all’Ordine dei Chimici della Toscana.

Una di queste è stata redatta grazie alla collaborazione dell’Università di Genova per le analisi batteriologiche sulla Legionella (2003-2006) e ultimamente anche dai laboratori Gracci (2015).

Dispositivi di scarsa qualità che hanno creato negatività tra gli idraulici e tra i clienti, ma attenzione: non si chiamano Kalko Tronic.

In un futuro di risparmio di risorse (tra cui l’acqua) l’addolcitore avrà sempre più difficile applicazione e sistemi come Kalko Tronic saranno molto apprezzati per la loro salvaguardia.

Se bevo l’acqua dura rischio i calcoli?

Questa è una leggenda metropolitana: la maggior parte dei calcoli ha una diversa natura che non deriva dal calcio nell’acqua che invece aiuta l’organismo.

Se il paziente soffre già del problema dei calcoli è necessario espellerli.

Un’acqua leggera poco ricca di minerali, in questo caso, può facilitare l’espulsione dei calcoli esistenti.

Solo in questo caso bere molta acqua oligominerale oppure osmotizzata (se il medico ne consiglia l’uso) può aiutare.

Non è invece consigliabile bere acqua addolcita, poichè ricca di sodio.

Biologicamente se l’acqua contiene calcio (o anche calcare) l’organismo l’assorbirà per il quantitativo che ne necessiterà.

Il surplus verrà espulso.

In ogni caso il calcio, oltre alle ossa, rinforza anche i reni e aiuta l’intestino nella digestione.

Attenzione: noi beviamo carbonato o bicarbonato di calcio, i calcoli sono spesso ossalato di calcio che non è la stessa cosa.

Consigliamo la lettura di questo articolo: La leggenda metropolitana dell’acqua dura e dei calcoli

Se il calcare rimane nell’acqua dove finisce?

Il calcare rimane nell’acqua: niente viene tolto o aggiunto.

Il calcare esistente nell’impianto tenderà, lentamente (nei mesi), a disgregarsi e finire nei filtri dei rubinetti.

Inizialmente potreste dover togliere qualche volta in più i filtri e pulirli sotto acqua corrente.

E’ un segnale che il vs. impianto si sta ripulendo dalle incrostazioni: questo effetto andrà a scomparire in pochi mesi.

Inoltre, fino a che non si riscalda l’acqua il calcio rimane calcio, quando si riscalda si forma una minima (quasi impercettibile) quantità di calcare “polveroso” (non incrostante) che scorrerà via nell’acqua anzichè incrostare tubazioni e serpentine, salvaguardando il vs. impianto.

Potete vedere il calcare nell’acqua solo se la bollite insistentemente, diversamente questo sarà “invisibile” (particelle nanometriche).

 

Consulta anche le FAQ sugli addolcitori