Polifosfati, filtri, caldaie… la giungla delle normative e clienti preoccupati
Una delle preoccupazioni maggiori è quella di non essere in regola con le normative: le regioni stanno effettuando molti controlli in questo periodo.
Chi non è in regola rischia multe onerose.
Spesso vengono date informazioni forvianti, talvolta per far mera “cassa”.
L’acqua segue 2 normative fondamentali e sono diverse tra loro per l’uso che si fa dell’acqua stessa.
1° – ACQUA POTABILE
E’ importante sapere che l’acqua dell’acquedotto è potabile e usabile senza problemi, i minerali servono per la nostra salute e nessuno deve obbligarci a trattarla.
L’acqua potabile deve essere tale sia fredda che calda, e la normativa di riferimento è il Dlgs 31/2001.
Chi ha un addolcitore deve fare attenzione alla durezza: non deve essere inferiore a 15°Francesi e la quantità di sodio rilasciato non deve superare i 200mg/litro.
Se si usa l’acqua per cucinare si deve sapere che la quantità di sodio in essa contenuta è maggiore rispetto a chi non ce l’ha, soprattutto se si usa l’acqua per minestra, pasta ecc… inoltre è facile che possa stararsi facendo diventare l’acqua aggressiva.
Kalko Tronic è senza dubbio la soluzione per risparmiare spazio, soldi, salute e molti fastidi.
2° – ACQUA IMPIANTO TERMICO
L’acqua del circuito chiuso della caldaia, quella dei radiatori (o riscaldamento a pavimento) e per riscaldare quella calda, deve essere trattata adeguatamente per mantenere alto il livello di qualità all’interno del circuito termico.
La norma di riferimento era il DM 59/09, integrato e parzialmente sostituito dal DM 26/06/2015.
In un altro nostro precedente articolo parlavamo dell’obbligo del trattamento acqua, oggi sono state fatte alcune modifiche per garantire una maggiore efficienza energetica.
COSA DICE IL DM 26/06/2015
In relazione alla qualità dell’acqua utilizzata negli impianti termici per la climatizzazione invernale, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, ferma restando l’applicazione della norma tecnica UNI 8065, è sempre obbligatorio un trattamento di condizionamento chimico.
Per impianti di potenza termica del focolare maggiore di 100 kW e in presenza di acqua di alimentazione con durezza totale maggiore di 15 gradi francesi, è obbligatorio un trattamento di addolcimento dell’acqua di impianto. Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065.
La precedente normativa dava dei limiti di durezza, sotto i quali non era necessario il condizionante adesso aboliti.
Tutte le nuove caldaie devono avere, per il carico dell’impianto, il dosatore polifosfato, indipendentemente dalla durezza.
Qualora la potenza superi 100KW è necessario installare anche un addolcitore, che nel caso di un condominio potrebbe essere di piccole dimensioni, quindi poco oneroso.
Ricordiamo che questa sezione di acqua è quella che diventerà “tecnica” del circuito chiuso e non quella che arriverà ai vostri rubinetti e docce.
PROBLEMATICHE COMUNI dei polifosfati
Il polifosfato viene installato all’ingresso dell’acqua della caldaia (quindi copre anche quella sanitaria) e usato con continuità allunga la vita anche dello scambiatore sanitario.
Tuttavia si consuma in tempi rapidi costringendo a continue ricariche.
Alcuni dei problemi più comuni:
- la caldaia si può incrostare quando ci si dimentica di riempire il filtro dosatore: la costanza di mantenerlo carico è spesso il problema maggiore per il 90% dei casi, poichè si scarica anche in 1-2 settimane.
- lo scambiatore si può intasare anche per un uso scorretto: la procedura di ricarica per i più comuni dosatori in polvere o liquidi è di far solidificare il prodotto prima dell’uso ma talvolta l’acqua viene utilizzata immediatamente. Il polifosfato si riversa liquido all’interno dello scambiatore e si solidifica bloccandolo.
Un polifosfato solidificato non può essere disincrostato quindi l’unica soluzione è cambiare lo scambiatore.
Consigliamo di acquistare i polifosfati in cristalli, sono più costosi ma meno pericolosi nell’utilizzo.
Dubbi sui polifosfati
L’uso eccessivo dei polifosfati è un’argomento che preoccupa in quanto non è ancora chiara la loro influenza sulla salute, usarli solo per l’impianto termico e non per l’acqua potabile è la soluzione che consigliamo.
USO DELL’ADDOLCITORE E LE NORMATIVE
Ci sono 2 distinzioni da fare sulla durezza dell’acqua.
Acqua potabile, Dlgs 31/2001: taratura massima per l’addolcitore: acqua >= 15°Francesi – 200mg/l di sodio disciolto
Acqua termica secondo UNI 8065 e normative successive: l’acqua deve essere trattata con addolcitore se la durezza è >15°Francesi.
ATTENZIONE, SEGUITE L’ESEMPIO.
40°Francesi, addolcitore tarato a 15-16°Francesi, calcare visibile per il cliente ma l’acqua rimane potabile.
Norma caldaia fuori parametri: è necessario scendere sotto 15°Francesi ma non ho più acqua potabile.
L’addolcitore, da solo, non può gestire contemporaneamente l’acqua ad uso potabile e l’acqua ad uso termico.
Dubbi sull’addolcitore: il suo utilizzo senza conoscenza può avere molte controindicazioni, leggete le FAQ per capire meglio il suo funzionamento
Tuttavia spesso l’addolcitore viene installato sotto i 15°Francesi e la quantità di sodio aumenta pericolosamente.
Il rapporto è circa 1mg di calcio scambiato con 1,15 mg di sodio, la durezza si misura in gradi francesi, 1°Francese sono 4mg circa.
Esempio 1: acqua 50°Francesi, addolcita a 15°Francesi, calcolo del sodio:
50-15=35°F*4=140mg di calcio = 161mg di sodio ogni litro –> Acqua ancora potabile
Esempio 2: acqua 50°Francesi, addolcita a 5°Francesi, calcolo del sodio:
50-5=45°F*4=180mg di calcio = 207mg di sodio ogni litro –> ACQUA NON POTABILE
KALKOTRONIC E NORMATIVA
Il sistema Kalko Tronic agisce sempre sull’acqua potabile (calda e fredda) proteggendo lo scambiatore di calore e gli elettrodomestici.
Per adempiere alla normativa ogni caldaia di nuova generazione deve necessariamente avere un filtro dosatore polifosfati installato.
Consigliamo sempre di utilizzare un dosatore con by-pass in modo da poterlo aprire o chiudere secondo necessità per effettuare i vari rabbocchi al circuito termico.
Kalko Tronic manterrà efficiente lo scambiatore di calore e voi avrete comunque acqua potabile (come da normativa), ma quando servirà il riempimento dell’impianto termico, agendo sul bypass, avrete acqua trattata in rabbocco.
Rimaniamo a disposizione per qualsiasi vs. richiesta.
Ufficio Tecnico Kalko Tronic