KalkoTronic, Polifosfati, caldaia e normative, ecco cosa serve sapere

Polifosfati, filtri, caldaie… la giungla delle normative e clienti preoccupati

polifosfato

Pubblicato il 27/06/2018 – Aggiornato Maggio 2025 (Tempo di lettura: 4 minuti)

Una delle preoccupazioni maggiori è quella di non essere in regola con le normative e spesso la sensazione è che vengono date informazioni forvianti, talvolta per far mera “cassa”.

Vogliamo informare che l’acqua segue 2 normative fondamentali e sono diverse tra loro per l’uso che si fa dell’acqua stessa.

1° – ACQUA POTABILE

E’ importante sapere che l’acqua dell’acquedotto è sempre potabile, i minerali servono per la nostra salute e nessuno deve obbligarci a trattarla.
L’acqua potabile deve essere tale sia fredda che calda, e la normativa di riferimento è il Dlgs 31/2001.

Chi ha un addolcitore deve invece fare attenzione alla durezza e quindi alla sua taratura: non deve essere inferiore a 15°Francesi e la quantità di sodio rilasciato e contenuto nell’acqua dopo il trattamento non deve superare i 200mg/litro.
Se si usa l’acqua per cucinare si deve sapere che la quantità di sodio in essa contenuta è maggiore rispetto a chi non ce l’ha, soprattutto se si usa l’acqua per minestra, pasta ecc… inoltre è facile che possa andare fuori taratura facendo diventare l’acqua aggressiva e quindi non potabile.

Inoltre un limite non esclude l’altro per cui in caso di durezze elevate della vostra acqua potreste non raggiungere i 15°Francesi perchè la quantità di sodio totale nell’acqua viene superata prima di arrivarci.

Kalko Tronic è senza dubbio la soluzione per risparmiare spazio, soldi, salute e molti fastidi.

2° – ACQUA IMPIANTO TERMICO

L’acqua del circuito chiuso della caldaia, quella dell’impianto di riscaldamento e per riscaldare quella calda, deve essere trattata adeguatamente per mantenere alto il livello di qualità all’interno del circuito termico.

La norma di riferimento era il DM 59/09, integrato e parzialmente sostituito dal DM 26/06/2015.
Inoltre la pubblicazione del 18/07/2019 ha aggiornato ulteriormente le norme tramite la UNI 8065 la quale dice in sunto: “gli impianti di riscaldamento e quelli finalizzati alla produzione di acqua calda sanitaria all’interno delle nostre case devono essere dotati di condizionamento chimico dell’acqua“.

In un altro nostro precedente articolo parlavamo dell’obbligo del trattamento acqua, oggi sono state fatte alcune modifiche per garantire una maggiore efficienza energetica.

COSA DICE IL DM 26/06/2015

polifosfato

In relazione alla qualità dell’acqua utilizzata negli impianti termici per la climatizzazione invernale, con o senza produzione di acqua calda sanitaria, ferma restando l’applicazione della norma tecnica UNI 8065, è sempre obbligatorio un trattamento di condizionamento chimico.

Per impianti di potenza termica del focolare maggiore di 100 kW e in presenza di acqua di alimentazione con durezza totale maggiore di 15 gradi francesi, è obbligatorio un trattamento di addolcimento dell’acqua di impianto. Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065.

Quindi interpretando quanto indicato tutte le nuove caldaie dovevano avere, per il carico dell’impianto, il dosatore polifosfato, indipendentemente dalla durezza.
Qualora la potenza superi 100KW era ed è ancora necessario installare anche un addolcitore o cartuccia trattante equivalente a consumo, che nel caso di un condominio potrebbe essere di piccole dimensioni, quindi operazione poco onerosa.
Ricordiamo che questa sezione di acqua è quella che diventerà “tecnica” nel circuito chiuso e non quella che arriverà ai vostri rubinetti e docce.

PROBLEMATICHE COMUNI dei polifosfati… la nuova norma UNI (2019) dice che non sono adeguati, quindi cosa fare?

Il polifosfato veniva installato all’ingresso dell’acqua della caldaia (quindi copriva anche quella sanitaria) e se usato con continuità allungava la vita anche dello scambiatore sanitario.
Tuttavia tende a consumarsi in tempi rapidi costringendo a continue ricariche.

Alcuni dei problemi più comuni: 

  • la caldaia si può incrostare quando ci si dimentica di riempire il filtro dosatore: la costanza di mantenerlo carico è il problema maggiore per il 90% dei casi, poichè si scarica anche in 1-2 settimane.
  • lo scambiatore si può intasare anche per un uso scorretto: la procedura di ricarica per i più comuni dosatori in polvere o liquidi è di far solidificare il prodotto prima dell’uso ma talvolta l’acqua viene utilizzata immediatamente. Il polifosfato si riversa liquido all’interno dello scambiatore e si solidifica al suo interno bloccandolo.
    Un polifosfato solidificato non può essere disincrostato quindi l’unica soluzione è cambiare lo scambiatore.
    Consigliamo di acquistare i polifosfati in cristalli, sono più costosi ma meno pericolosi nell’utilizzo.

Dubbi sui polifosfati

L’uso eccessivo dei polifosfati è un’argomento che preoccupa in quanto non è ancora chiara la loro influenza sulla salute, usarli solo per l’impianto termico e non per l’acqua potabile è la soluzione che consigliavamo tuttavia il punto 6.4.2.1 della nuova norma Uni 8065 del 2019 indica che il polifosfato non ha alcuna efficacia nei circuiti chiusi.

La normativa indica infatti che occorre inserire nel circuito chiuso uno stabilizzante per durezza (ricordiamo che non c’è obbligo di addolcimento sotto potenze di 100Kw).

Se non ha alcuna efficacia cosa si deve fare?

Non essendo il ns. campo specifico possiamo solo suggerire di mantenere il dosatore polifosfati, se ve lo hanno installato, eventualmente per l’acqua sanitaria in supporto alla caldaia, ma se avete KalkoTronic il vostro scambiatore di calore non è in pericolo e il dosatore risulterà solamente ridondante.

Per l’uso obbligatorio o meno del dosatore è importante chiedere al vostro centro assistenza caldaie.

USO DELL’ADDOLCITORE E LE NORMATIVE: se ce l’ho sono in regola?

Ci sono 2 distinzioni da fare sulla durezza dell’acqua per quanto riguarda la normativa.

Acqua potabile, Dlgs 31/2001: taratura massima per l’addolcitore: acqua >= 15°Francesi – 200mg/l di sodio disciolto

Acqua termica, UNI 8065 e normative successive: l’acqua deve essere trattata con addolcitore o equivalente se la durezza è >15°Francesi ma obbligatoria solo su impianti termici >100Kw.
Quindi è importante scendere sotto i 15°Francesi, normalmente portato a 7-8°F, ma occorre un anticorrosivo per evitare problemi all’impianto.

Risulta evidente che l’addolcitore, da solo, non può gestire contemporaneamente l’acqua ad uso potabile e l’acqua ad uso termico.

Dubbi sull’addolcitore: il suo utilizzo senza conoscenza può avere molte controindicazioni, leggete le FAQ per capire meglio il suo funzionamento

KALKOTRONIC E NORMATIVA

Il sistema Kalko Tronic agisce sempre sull’acqua potabile (calda e fredda) proteggendo lo scambiatore di calore e gli elettrodomestici.KalkoTronic e normative

Per adempiere alla normativa (prima del 2019) ogni caldaia doveva necessariamente avere un filtro dosatore polifosfati installato, dopo il 2019 chiedere al proprio centro assistenza caldaie.

Per impianti installati che adottano ancora il dosatore si consiglia di adottarne uno con by-pass in modo da poterlo aprire o chiudere secondo necessità.

Kalko Tronic manterrà efficiente lo scambiatore di calore ma soprattutto voi avrete acqua trattata MA ANCORA POTABILE, con o senza dosatore polifosfati.

 

Ufficio Tecnico Kalko Tronic