La leggenda dell’acqua che fa venire i calcoli renali.
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“Per carità, ma che sei matto? Bevi l’acqua del rubinetto? Non sai che l’acqua di Roma è piena di calcare? Ti possono venire i calcoli!”
Questa è una delle frasi che sento ripetere con più frequenza.
Ma è una leggenda metropolitana, come quella dei coccodrilli nelle fogne di New York. Vediamo perché.
Non siamo ferri da stiro
Se non si usa acqua demineralizzata, dopo pochi giorni sulla piastra del ferro da stiro appaiono delle incrostazioni bianche. Lo stesso accade con i filtri del rubinetto, con la lavatrice e la lavastoviglie.
Da ciò molti deducono che anche i nostri reni possano incrostarsi di calcare se beviamo un’acqua “dura”.
Ma l’essere umano non è un elettrodomestico.
Devo dire con molta tristezza che spesso questa leggenda dell’acqua del rubinetto che favorirebbe la formazione dei calcoli è rafforzata dagli stessi medici.
“Più di una volta, quando ho cercato di spiegare che è una sciocchezza, mi sono sentito rispondere: Eh, ma me l’ha detto il medico! Eh, ma quando ho fatto l’ecografia al rene il dottore mi ha consigliato di bere l’acqua Panna! Eh, ma sul sito di “medicinapertutti” c’è scritto che è meglio evitare l’acqua di casa!”.
La maggior parte dei medici non ci provano nemmeno a cercare di sradicare la superstizione relativa all’acqua in bottiglia. E li capisco, poveretti.
Alcuni invece non si aggiornano dal giorno in cui si sono laureati, per cui siete fortunati se non vi prescrivono le sanguisughe quando avete l’influenza .
Volete una prova del fatto che bere la Panna, la Sant’Anna, la Lilia, la Ferrarelle o qualsiasi altra acqua in bottiglia non è un rimedio alla calcolosi?
Semplice: nessuna pubblicità ha mai detto che l’acqua in bottiglia previene la formazione dei calcoli renali.
Se ci fosse stata anche la più remota possibilità di affermarlo, pensate che non l’avrebbero sfruttata?
Cosa sono e come si formano i calcoli renali
I calcoli renali sono, purtroppo, un’esperienza che hanno avuto in molti. Ed è dolorosissima. Dicono che sia la cosa che più si avvicina ai dolori del parto. Solo che dopo il parto i dolori se ne vanno, i calcoli restano.
Ma da cosa sono costituiti i calcoli renali?
- 70-80% dei casi: calcio ossalato o calcio ossalato + calcio fosfato
- 10-15% dei casi: fosfato di ammonio e magnesio (struvite). Tali calcoli sono correlati ad infezioni delle vie urinarie.
- 10-15% dei casi: acido urico.
- 1% dei casi: cistina
Se avete avuto i calcoli o la “renella”, con molta probabilità erano quindi calcoli dovuti all’ossalato di calcio. Facciamo chiarezza: calcio, ossalato di calcio, carbonato di calcio e calcare non sono la stessa cosa. Sono elementi chimici diversi. Chi ricorda la Tavola Periodica degli Elementi (o tavola di Mendeleev) sa che il Ca è il quinto elemento più abbondante sulla terra e che non si trova praticamente mai in forma pura. Ciò che troviamo disciolto nell’acqua è il Carbonato di calcio. In base alla concentrazione di carbonato di calcio le acque vengono classificate come “dolci” o “dure” (vedi durezza dell’acqua).
Ma i calcoli ai reni, abbiamo detto, sono costituiti non dalcarbonato ma dall’ossalato. E comunque è stato dimostrato che un’acqua dura non solo non fa venire i calcoli come vorrebbe la nostra Leggenda, ma al contrario li previene! Pensate che lo scrive addirittura il sito dell’acqua Sangemini:
“Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione inversa tra durezza delle acque e calcolosi renale. Oltre all’effetto benefico della diluizione, comune a tutte le acque, che consente di ridurre il grado di sovrassaturazione urinaria dei sali litogeni, le acque ricche di calcio, anche se aumentano la calciuria, diminuiscono contestualmente l’escrezione di ossalato, in quanto ne riducono l’assorbimento a livello intestinale”.
- le acque dure svolgono un’azione protettiva nei riguardi delle malattie cardiovascolari (il calcio riduce l’assorbimento dei grassi a livello intestinale e il magnesio ha un effetto vasodilatatore – L’articolo completo originale purtroppo non è più disponibile).
- L’acqua del rubinetto sembra anche ridurre i rischi di infarto e il calcio sembra addirittura svolgere un’azione protettiva contro l’insorgenza di alcuni tipi di tumori.
I calcoli si formano non tanto per ciò che beviamo ma innanzitutto per una predisposizione individuale (se avete in famiglia altre persone che ne soffrono, siete a rischio). Altro fattore importante è la quantità di liquidi che assumiamo: se bevete meno di 2 litri di acqua al giorno e se sudate abbondantemente è più facile che possano formarsi dei calcoli renali. Solo in piccolissima parte ciò che mangiamo contribuisce alla formazione di calcoli, ma una dieta equilibrata fa comunque bene ed è un fattore protettivo.
In sintesi e in pratica
- non è importante la qualità ma la quantità di liquidi che si assumono
- la predisposizione ai calcoli è in gran parte ereditaria e in parte dovuta a caratteristiche personali (sudorazione, stile di vita…). Il rischio dovuto a ciò che si mangia o si beve è molto marginale
- le acque “dure” non solo non sono peggiori delle “dolci” ma anzi sono da preferire perché aiutano a prevenire la formazione di calcoli al rene
- bere tra i 2 e i 3 litri di acqua al giorno è un’ottimo sistema preventivo
- suddividere il consumo di liquidi nel corso della giornata, da quando ci si alza a quando si va a dormire, aiuta più che berne 1 litro tutto insieme